Negli ultimi anni abbiamo assistito ad una progressiva evoluzione culturale in termini di approccio terapeutico alla malattia diabetica, abbiamo ormai acquisito il passaggio dal “treat to target” al “treat to benefit”. Con l’avvento delle nuove e nuovissime molecole e con la possibilità di una loro applicazione multidisciplinare assistiamo ad una vera e propria rivoluzione: “treat to prevent”; dove la prevenzione diventa il fulcro dell’approccio al paziente diabetico. In questo scenario il team diabetologico diventa protagonista di sfida ardua, con il supporto della tecnologia, dai device intelligenti, agli algoritmi delle pompe per insulina e dell’intelligenza artificiale che arriva ad individuare nuovi fattori di rischio nell’insorgenza della malattia diabetica e le variabili comportamentali correlate allo sviluppo delle complicanze. Imprescindibile sarà la personalizzazione della cura e la creazione di diverse reti diabetologiche territoriali che permetteranno una collaborazione sempre più stretta tra territorio e ospedale.

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