DIABETE E DISLIPIDEMIA: una relazione pericolosa Uno sguardo completo ai limiti e alle opportunità che oggi abbiamo
COMUNE
VIGEVANO (PV)
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Medico chirurgo Farmacista Dietista Infermiere nelle discipline: Cardiologia Endocrinologia Geriatria Malattie metaboliche e diabetologia Medicina e chirurgia di accettazione e di urgenza Medicina interna Nefrologia Neurologia Chirurgia vascolare Medicina generale (medici di famiglia) Scienza dell'alimentazione e dietetica Farmacista pubblico del SSN Farmacista territoriale Farmacista di altro settore Dietista Iscritto nell’elenco speciale ad esaurimento Infermiere
Il paziente con diabete mellito, in particolare con diabete di tipo 2, presenta frequentemente un profilo di rischio cardiovascolare elevato, in cui la dislipidemia gioca un ruolo cruciale.
Negli ultimi anni, le evidenze scientifiche e le raccomandazioni delle principali linee guida internazionali (ESC/EAS, ADA, EASD) hanno rafforzato il concetto di un approccio integrato al rischio cardiovascolare nei pazienti diabetici, ponendo l’accento sull’importanza di raggiungere target sempre più stringenti per i valori di colesterolo LDL, spesso inferiori a 70 o 55 mg/dL in presenza di rischio molto elevato. Tuttavia, l’applicazione pratica di tali raccomandazioni si scontra frequentemente con le problematiche legate alla stratificazione del rischio, all'uso combinato di farmaci e alla aderenza e persistenza terapeutica.
I dati degli Annali AMD 2023 evidenziano come la dislipidemia sia ancora una sfida aperta nella pratica diabetologica quotidiana. Solo il 42,7% dei pazienti con DM1, ad esempio, raggiunge i target lipidici raccomandati, e più del 60% dei soggetti con colesterolo LDL ≥100 mg/dl non risulta in trattamento con ipolipemizzanti. Dati analoghi si riscontrano anche nel diabete tipo 2, dove la prevalenza delle comorbidità e l'età avanzata della popolazione pongono ulteriori sfide cliniche.
In questo scenario, diventa cruciale riflettere sul corretto uso di tutte le terapie ipolipemizzanti orali disponibili – incluse le statine ad alta intensità, l’ezetimibe e i nuovi farmaci come l’acido bempedoico – valutando vantaggi e limiti delle combinazioni farmacologiche, non solo in termini di efficacia ma anche di sicurezza e persistenza al trattamento.
Questo evento si propone di offrire una panoramica aggiornata sulla gestione della dislipidemia nel paziente diabetico, attraversando le aree della fisiopatologia, delle linee guida, dell’evidenza real-world e delle implicazioni cliniche ed economiche.
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