Sindrome cardio renale metabolica: quali le novità nella diagnosi e nel trattamento?

COMUNE

CASTELLAMMARE DI STABIA (NA)

Destinato a

Medico chirurgo Dietista Infermiere Altra professione non accreditata per l’evento
nelle discipline: Cardiologia Endocrinologia Malattie metaboliche e diabetologia Medicina interna Nefrologia Medicina generale (medici di famiglia) Scienza dell'alimentazione e dietetica Dietista Iscritto nell’elenco speciale ad esaurimento Infermiere Altra professione non accreditata per l’evento

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ID ECM: 331-438853

Dal 08/03/2025

al 08/03/2025

Crediti ECM 6

Ore totali 6

Posti 40

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Razionale generale

Scompenso cardiaco, malattia renale cronica (MRC) e diabete mellito sono condizioni frequentemente interconnesse, che rappresentano una sfida clinica complessa. Lo scompenso cardiaco è una condizione in cui il cuore non riesce a pompare efficacemente il sangue, mentre la MRC è una progressiva perdita di funzione renale, e il diabete può danneggiare i vasi sanguigni, aumentando il rischio di entrambe. La presenza di una di queste patologie aumenta il rischio di sviluppare le altre, creando un circolo vizioso che peggiora la qualità della vita e la prognosi. La prevenzione e la gestione di queste malattie sono cruciali. Interventi come una dieta equilibrata, esercizio fisico regolare, controllo del peso, e la gestione della pressione arteriosa e del colesterolo sono essenziali per prevenire l'insorgenza. Il controllo glicemico nei diabetici è fondamentale per prevenire danni ai reni e al cuore. Il trattamento combinato, che include farmaci come gli inibitori SGLT2 e gli ACE-inibitori, ha dimostrato di migliorare gli outcomes cardiovascolari e renali. Una gestione integrata e multidisciplinare, che coinvolga cardiologi, nefrologi e endocrinologi e MMG, è fondamentale per ottimizzare i trattamenti e monitorare i pazienti. La diagnosi precoce e il monitoraggio regolare della funzione renale, cardiaca e glicemica sono essenziali per rallentare la progressione di queste patologie. In sintesi, un approccio coordinato può ridurre significativamente la morbilità e la mortalità nei pazienti con queste comorbidità.