Razionale generale
La malnutrizione “patologia correlata” è un problema sanitario tanto grave quanto misconosciuto o più correttamente, negli ultimi decenni, definibile come ipotrattato. La mancata gestione terapeutica dei pazienti necessitanti un Trattamento Medico Nutrizionale (TMN) comporta importanti ricadute umane ed economiche che si traducono in un aumento dei tempi di ospedalizzazione, della morbilità, della mortalità e dei costi. Il TMN ,che comprende l’uso di counseling, supplementi orali, nutrizione enterale e nutrizione parenterale, è un processo la cui attuazione (dallo screening, alla valutazione dello stato nutrizionale, al trattamento in ambito multidisciplinare) può essere complessa.
Nell’ambito del convegno ci focalizzeremo su 1 patologia (insufficienza intestinale benigna [IIB]), in cui il TMN costituisce un elemento salvavita e 2 percorsi clinici (oncologico e chirurgico) in cui il TMN costituisce un valore irrinunciabile per ottimizzare le cure.
L’Insufficienza Intestinale Benigna (IIB)
L'IIB è una condizione clinica derivante da differenti condizioni cliniche caratterizzata dalla riduzione della capacità funzionale dell'intestino al di sotto del minimo necessario per un'adeguata digestione e assorbimento dei nutrienti. La priorità della gestione è mantenere il supporto nutrizionale e metabolico ottimale fino al massimo adattamento intestinale. L'intervento nutrizionale è la pietra angolare del trattamento per l'IIB, incorporando il supporto della nutrizione parenterale (PN), la nutrizione enterale (EN) e il regime di alimentazione. La strategia nutrizionale individualizzata richiede un approccio multidisciplinare e dovrebbe essere adattata alle specifiche caratteristiche fisiopatologiche
I percorsi d cura nei pazienti oncologici
I pazienti oncologici sono quelli che presentano più frequentemente problemi nutrizionali, anche in fasi di malattia estremamente precoci, mentre nelle fasi avanzate di malattia la malnutrizione può costituire, in modo diretto o indiretto, la causa principale del decesso in circa il 20% dei casi.
Frequenza e gravità della perdita di peso variano a seconda del tipo di tumore: l’80% dei pazienti con neoplasia del tratto gastrointestinale superiore ed il 60% di quelli con neoplasia polmonare presentano perdita di peso già al momento della diagnosi. Inoltre, perdita di peso si verifica nel 72% delle neoplasie pancreatiche, nel 69% delle neoplasie esofagee, nel 67% delle neoplasie gastriche, nel 57% dei tumori del distretto testa collo.
La malnutrizione per difetto costituisce un predittore indipendente di morbidità e mortalità e la perdita di peso corporeo e di massa muscolare inducono un maggiore rischio di tossicità da terapia sistemica. Il TMN deve essere tempestivo e costituire, sin dal primo contatto del paziente una parte integrante del percorso diagnostico terapeutico-assistenziale ossia dell’insieme delle cure oncologiche, ed essere personalizzato, dinamico e sempre finalizzato a prevenire e correggere la malnutrizione.
I percorsi di cura nei pazienti chirurgici
Nel paziente sottoposto a chirurgia maggiore possiamo assistere, in conseguenza della chirurgia stessa e dello stress acuto correlato, ad una serie di cambiamenti di rilevante impatto nutrizionale.
I processi di riparazione tissutali e il processo infiammatorio acuto post-operatorio possono impattare sulla composizione corporea, l’uso di macronutrienti e consumo di micronutrienti. In particolare possono essere aumentate le richieste di specifici aminoacidi, di micronutrienti coinvolti nei sistemi antiossidanti e nei processi immunomodulanti. La presenza di citochine proinfiammatorie e la sintesi di proteine di fase acuta possono, assieme alla risposta endocrina all’infiammazione indurre uno stato ipermetabolico. In questo specifico contesto clinico il TMN, con la somministrazione integrativa calorico-proteica, ma anche in specifici nutrienti in grado di modulare la risposta infiammatoria e immunitaria, può costituire un supporto fondamentale per ottimizzare nel periodo perioperatorio i percorsi di cura di questi pazienti, incidendo in modo significativo su riduzione delle complicanze infettive e non, una riduzione dei costi delle complicanze stesse e riduzione della degenza media